L’arte Kintsugi è un’antica tecnica giapponese che consiste nel riparare oggetti in ceramica mettendo in evidenza le crepe con polvere d’oro. Nasce alla fine del 1400, sotto lo shogunato di Ashigaka Yoshimasa, in un periodo culturale e artistico molto fertile, influenzato dall’estetica wabi sabi e dalla filosofia Zen. La tecnica originale giapponese prevede l’uso della lacca autoctona Urushi e della polvere d’oro; in occidente viene più comunemente usata la resina, perché ha costi ridotti ed è di più semplice reperibilità.
Il corso “Kintsugi, l’arte di riparare con l’oro” è aperto a chi vuole conoscere una parte di mondo giapponese, fatto di poesia e arte, di filosofia e di cerimonia del tè. È condotto da Chiara Lorenzetti, restauratrice dal 1991 presso Chiarartè, a Biella, studiosa e restauratrice di arte Kintsugi.
PROGRAMMA -Storia dell’arte Kintsugi. -Higashiyama bunka: la nascita della cerimonia del tè, l’Ikebana, il sumi-e, il teatro No e la produzione ceramica. -Mushin e mono no aware, la filosofia del Kintsugi. -Rottura, il suo significato. -Studio di un oggetto in ceramica e sua rottura. -Restauro Kintsugi con resina e polvere d’oro. -Yobitsugi e maki-e, diversi approcci artistici al Kintsugi
Kintsugi significa “riparare con l’oro”: durante il laboratorio di due ore andremo a sperimentare come questa antica tecnica giapponese, risalente alla fine del 1400, possa essere attualizzata e resa fattibile con nuovi materiali, andando a valorizzare crepe e rotture di un pezzo da restaurare. Il laboratorio è aperto a chi vuole conoscere una parte di mondo giapponese, fatto di poesia e arte, di filosofia e di cerimonia del tè. Porteremo a casa un oggetto in ceramica riparato con la tecnica Kintsugi e i passi per iniziare a conoscere la cultura giapponese in tutte le sue sfumature.
Il workshop comprende: 2 ore di lezione e laboratorio (dalle 15 alle 17 di domenica 30 giugno) Una ceramica I materiali per il lavoro della giornata, colla e polvere simil oro. Luogo del workshop: area workshop di Papermedia, via San Nicolò 11, Treviso
è lieta d´invitarVi all´esposizione con tele di Luca Gastaldo e opere KINTSUGI di Chiara Lorenzetti, Giovedì, 20 giugno 2019, dalle 18.30 alle 22.30
Opus in Artem – Via Leonardo Bistolfi, 49 – 20134 Milano – Cit. 28
Info: +39 366 18 300 31
Saranno presenti entrambi gli artisti che illustreranno le loro tecniche.
La mostra sarà visibile ad appuntamento fino al 3 luglio
2019.
Gli artisti
Luca Gastaldo nasce nel 1983 a Milano. Nel 2003 si diploma al Liceo Artistico Sacro Cuore di Milano. Nel 2008 si laurea in pittura all`Accademia di Belle Arti di Brera. Attualmente vive e lavora a Lugano.
<< Una delle domande che spesso viene fatta a un artista è da dove nasce la sua ispirazione, cosa lo spinge a rappresentare certi soggetti, certe tematiche rispetto ad altre. Non credo si possa trovare una spiegazione esaustiva. Personalmente ritengo più affascinante conoscere il valore che ha l’opera per chi la realizza, se risponde solamente a un piacere estetico o se è ricerca di un significato più profondo. Le mie opere partono da situazioni vissute, luoghi da me visti, libri letti, film. I miei scorci non sono riconducibili ad un luogo preciso, reale ed unico; sono un assemblaggio fra realtà, ricordo e desiderio. Esperienze personali che attraverso il filtro della memoria desidero suscitino emozioni universali. Una situazione vissuta e lasciata sedimentare nel ricordo è come se subisse una pulizia, il tempo che passa funge da filtro, elimina tutti quei particolari che non sono fondamentali e vivi nella memoria di una esperienza. >>
“Le cose si scoprono attraverso i ricordi che se ne hanno, ricordare una cosa significa vederla, ora soltanto, per la prima volta” (C. Pavese)
Chiara Lorenzetti, artista-restauratrice, nasce artisticamente nel 1991 a Biella. Pratica l’arte Kintsugi sia su ceramiche di proprietà di clienti che su ceramiche di artisti ceramisti; ha creato la linea “Imperfetti”: l’artista restauratrice rompe ceramiche con difetti di cottura che i ceramisti scartano, per poi ricomporle con lacca urushi e polvere d’oro puro.
Kin: oro; tsugi: riparare; Kintsugi significa letteralmente riparare con l’oro. La tecnica tradizionale giapponese, della fine del 1400, richiede l’uso di lacca urushi, una lacca estratta dalla pianta Rhus Verniciflua, mescolata con farina di riso e tonoko (polvere di argilla) per incollare e stuccare le ceramiche. Solo alla fine di un procedimento che comporta diverse settimane di lavorazione, la polvere d’oro puro viene fatta aderire alla lacca, ottenendo un risultato molto durevole e resistente all’acqua e adatto a contenere alimenti. La filosofia giapponese che racconta l’arte Kintsugi è il mono no aware, ovvero l’empatia per gli oggetti. L’artista di Kintsugi si prende cura della ceramica rotta unendo le storie del ceramista che l’ha creata e del suo proprietario, con la finalità di ridare all’oggetto la funzione che aveva prima di rompersi. È una tecnica che accetta la fragilità, la rende preziosa ma inevitabile come passaggio della vita, nella quale ogni cosa è destinata a finire.