Venezia 28-29 maggio 2022

L’arte kintsugi arriva a Venezia.


Chiara Lorenzetti, restauratrice di ceramica, celebra trent’anni di attività con il progetto Trenta 1212, il cui itinerario tocca, in due anni, 12 città italiane.
L’ottava tappa del viaggio, iniziato a Torino a maggio, proseguito per Biella, Cuneo, Bussana Vecchia ,Udine, Firenze e Milano, è Venezia dal 29 al 29 maggio 2022
L’artista sarà ospite negli storici locali de I Bochaleri, a Castello 1257, nella zona della Biennale.

PROGRAMMA
Sabato 28 maggio, ore 10/13, corso di tecnica moderna Kintsugi
Sabato 28 maggio, ore 14/18 e domenica 29 maggio, ore 10/12-13/17, corso di tecnica tradizionale Kintsugi.

Alcune opere dell’artista saranno esposte durante i due giorni.

Per informazioni
info@chiaraarte.it
gestione.bochaleri@gmail.com

“L’essenziale è invisibile agli occhi” – Photofestival

Dal 6 al 27 ottobre 2022 per Milano Photo Festival il Museo di Arte e Scienza di Milano presenta:
“L’essenziale è invisibile agli occhi” mostra di Kintsugi fotografico e ceramica.
Una collaborazione tra Chiara Lorenzetti e Laetitia Ricci.


I tuoi occhi e le mie mani, l’oro che cura le storie narrate, quelle da scoprire, quelle nascoste in profondità dentro ognuno di noi. Siamo una totalità di condivisione, di fragilità, di unicità?
Il Museo d’Arte e Scienza è lieto di ospitare “L’essenziale è invisibile agli occhi”, una mostra intensa e profonda nella quale potrete rispecchiarvi e trovare spunti per comprendere le vostre fragilità, dando loro un valore inestimabile.
L’unione di due artiste così diverse, ma unite da uno stesso fine comune: la condivisione, l’introspezione, il desiderio di entrare in silenzio e delicatamente nelle storie intime e personali.
Chiara Lorenzetti, restauratrice di ceramica, unisce i cocci delle ceramiche seguendo l’antica arte tradizionale giapponese del Kintsugi: lacca urushi e polvere d’oro puro.
Laetitia Ricci, fotografa, introduce la parte filosofica del Kintsugi con le sue fotografie in bianco e nero.
Siete tutti invitati ad una riflessione sullo sguardo interiore ed alla condivisione delle vostre esperienze ed emozioni.
Inaugurazione giovedì 6 ottobre ore 17
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Per informazioni e prenotazioni scrivere a info@museoartescienza.com o telefonare a 02.7202248

A capo chino.

“A CAPO CHINO” è il mio omaggio verso chi, ogni giorno, affronta una lotta interiore tra il proprio io e il presente visto come insormontabile.
La forma, nel contorto piegarsi del collo, ricorda un essere umano con il capo chino, in atteggiamento di rispetto verso chi sembra agli occhi debole ma in realtà ha il coraggio della rivincita e la forza, potente, della sua fragilità.
Le linee di rottura, restaurate con lento procedimento, sono colmate con polvere d’oro puro, in segno di stima verso ciò che, rotto, torna ora a una nuova, unica, vita.

“A CAPO CHINO”, 2021
KINTSUGI TRADIZIONALE GIAPPONESE ( lacca urushi, polvere d’oro puro).
VASO IN CERAMICA RAKU, ceramista Laboratorio Raku
10X7 cm, H: 27 cm

Opera donata a IL VOLO, società cooperativa senza fini di lucro che persegue finalità di tipo socio-sanitario in occasione dell’asta “Scusate il disturbo” (2021)
Battuta all’asta per 4200€

Scarica il pdf dell’asta

“Sono tazza di te” – Milano Design Week

In occasione della Milano Design Week 2021, l’associazione DcomeDesign presenta la mostra SONO TAZZA DI TE! a cura di Anty Pansera e Patrizia Sacchi, che dal 5 al 10 settembre 2021 animerà quello che fu il laboratorio di ceramica in cui lavorava Marieda di Stefano, oggi parte di Casa Museo Boschi di Stefano a Milano.

La mostra espone oltre 80 tazze firmate da altrettante donne progettiste – designer, artigiane, artiste, architette e non solo – in una parola “artiere”, maestre nell’uso dei più diversi materiali, che hanno liberato la loro immaginazione per dare vita alle più disparate tipologie di tazze, facendole diventare dei veri e propri oggetti del desiderio.

La selezione delle progettiste in mostra è stata il frutto di una open call indetta lo scorso marzo che ha registrato una grande partecipazione: più di 300 sono state le candidature arrivate, 216 quelle selezionate dall’Associazione DcomeDesign e 65 i progetti scelti per la mostra. Inoltre, l’Associazione ha invitato a creare la loro tazza anche 14 special guest quali Alessandra Baldereschi, Gabriella Benedini, Annalisa Cocco, Caterina Crepax, Laura Fiaschi (GUMDESIGN), Daniela Gerini, Silvia Levenson, Chiara Lorenzetti, Antonella Ravagli, Elena Salmistraro, Marta Sansoni, Annarita Serra, Sabrina Sguanci, Angela Simone.

Mancanze, tazza Kintsugi, Chiara Lorenzetti

Al termine dell’esposizione SONO TAZZA DI TE!, per sottolineare la mission di design per il sociale che da sempre caratterizza l’Associazione DcomDesign, le tazze delle 14 special guest saranno battute all’asta da Jean Blanchaert a favore della Fondazione Arché con l’obiettivo di organizzare e sviluppare un laboratorio di decorazione ceramica a cura dell’Associazione Impronte di Nova Milanese, per le donne supportate dalla Fondazione Arché, aperto al territorio.

After the night, collaborazione con Francesco Vullo.

After the Night, restauro Kintsugi tradizionale per l'artista Francesco Vullo
After the Night, restauro Kintsugi tradizionale per l'artista Francesco Vullo
Foto di Stefano Marino
After the Night, restauro Kintsugi tradizionale per l'artista Francesco Vullo
Foto di Stefano Marino

Artista: Francesco Vullo
Restauro Kintsugi Tradizionale: Chiaraarte di Chiara Lorenzetti
Fotografie fasi lavorazione: Chiara Lorenzetti
Fotografie finali: Stefano Marino

Ho conosciuto Francesco Vullo durante uno dei miei corsi online di tecnica moderna, e da lì è nata la richiesta di restaurare con Kintsugi tradizionale, oro puro, una lama circolare in metallo di 30 cm di diametro, rotta nel laboratorio di un fabbro durante una lavorazione artigianale.

La lama era stata precedentemente saldata ma la saldatura non era stata efficace: ho deciso, per sicurezza su un materiale insolito per Kintsugi tradizionale, di usare una resina per metalli per l’incollaggio.

Il resto del restauro è stato da me eseguito con tecnica tradizionale:
-tonoko e lacca urushi per la stuccatura
-carteggiatura e stuccature ripetute fino al compimento della linea ideale
-kuro urushi a pennello per impermeabilizzare
-bengara urushi
-polvere d’oro 24 kt

 

Ogni fase ha bisogno di 5-6 giorni nel muro con 25° di temperatura e 80% di umidità.

“After the Night” racconta la difficoltà della rottura e la sua ricomposizione, come metafora di unicità e preziosità di mestieri che stanno lentamente scomparendo e che meritano ogni rispetto. E l’oro è la stima dimostrata.

L’opera è stata venduta a un collezionista e amante d’arte che ha saputo riconoscere non solo la bellezza artistica ma anche il concetto profondo.

Artista: Francesco Vullo

Restauro Kintsugi Tradizionale: Chiaraarte di Chiara Lorenzetti

Fotografie fasi lavorazione: Chiara Lorenzetti
Fotografie finali: Stefano Marino

Venini, una collaborazione Kintsugi sul vetro

Venini è un marchio storico di lavorazione del vetro con sede a Murano, un marchio che apprezzo da sempre. È stato un grande onore lavorare alla creazione della nuova linea Kintsugi sui vasi iconici Veronese, vasi che sono stati presentati durante il Salone del Mobile, edizione 2022.

Il vetro è un materiale affascinante e suggestivo ma complesso da restaurare: le sfide sono la spinta per migliorarsi, studiare, per mettersi alla prova.
La scelta, per questo nuovo prodotto, è caduta non sulla rottura del vaso ma sulla scanalatura del vetro, fino a creare una decorazione ad imitazione della rottura.


Infatti, la rottura volontaria del vetro è complessa e difficoltosa; con i vasi Veronese volevamo raccontare una storia, una storia di fragilità e ricomposizione.
E garantire ai clienti la possibilità della riparazione dei propri vasi accidentalmente rotti.
Venini infatti ha aperto alla clientela il servizio di riparazione Kintsugi dei propri vasi, vasi che molto spesso sono ricordi, affetti e legami unici e preziosi.
Preziosi come l’oro che unisce e li cura.

Tv Tokyo, la mia esperienza in Giappone

Il mio incontro con il Kintsugi
Da qualche anno ho iniziato a lavorare con la tecnica Kintsugi, arte giapponese che consiste nel riparare ceramiche con lacca urushi e polvere d’oro. Ho imparato da sola, guardando video (pochi), leggendo qualche informazione (pochissime); ho usato la mia esperienza nel campo del restauro per provare, fallire, riprovare, riuscire. Quando ho raggiunto una buona conoscenza, ho raccontato la mia arte nel web. Con costanza: ogni giorno un post, approfondimenti sul sito, foto su Instagram, ho scritto un manuale dedicato.

Ed è proprio nel web che Tv Tokyo mi ha trovata: appassionata di cultura giapponese, autodidatta, mai stata in Giappone, la protagonista perfetta per il loro programma.

Il primo approccio è stato un venerdì mattina di aprile. La troupe di Tv Tokyo, la regista Emi san, il suo reporter e l’interprete Yu Akao, si sono presentati alla mia porta: “Coniciua” (Permesso? Posso entrare?). Di fronte a persone sconosciute, che parlavano una lingua ancora più sconosciuta, ho raccontato di me, del mio lavoro, di come mi sono trovata a studiare l’arte tradizionale Kintsugi. Pensavo sarebbe stato difficile, imbarazzante; così non è stato, forse la mia passione, forse la semplicità delle persone, forse, e questo l’ho capito dopo il viaggio, la mia affinità con il popolo giapponese.
La troupe mi ha poi seguito a Milano, proprio quel fine settimana avevo in programma una mostra e due laboratori in città.

Dopo questo primo approccio ho un po’ dimenticato l’evento, travolta dalla quotidianità. Fino al giorno in cui, due mesi dopo, mi è stato recapitato il biglietto del viaggio; ero stata selezionata per andare in Giappone. Sì, è stato pazzesco.

Il 7 di luglio 2018 mi sono imbarcata su di un volo Alitalia, destinazione Tokyo. Non sapevo quasi nulla sul mio soggiorno in Giappone, la forza del programma è quella della sorpresa, giusto i nomi di chi mi avrebbe accompagnata (Yoda san il regista, Mai san l’assistente, Aya san, meravigliosa interprete) e gli indirizzi degli alberghi.
A dire il vero non sapevo nulla o quasi neppure del programma, avevo giusto capito fosse un programma a cui la gente straniera appassionata di cultura giapponese si candidasse per poter andare in Giappone a perfezionare la tecnica.
Il programma va in onda da tre anni alle 20, ogni settimana, ed è uno dei programmi maggiormente seguiti.

Sono stata ospite a Kyoto dal maestro di Kintsugi Hiroki Kyokawa, tre giorni intensi di studio e registrazione, tre giorni di 10-12 ore lavorative. Il maestro mi ha spiegato le basi della tecnica, evidenziando i miei difetti, spiegandomi ogni piccolo dettaglio; mi ha mostrato attrezzi e materiali e, insieme, abbiamo realizzato un’opera Kintsugi. La troupe ci ha sempre filmato in laboratorio, seguito a pranzo e nel tempio dove sono stata accolta a braccia aperte.

Il mio viaggio è continuato a Daigo, a nord di Tokyo, dove ho visto le coltivazioni della pianta da cui si estrae la lacca urushi, prodotto indispensabile per un restauro Kintsugi. Ho lavorato io stessa all’estrazione della lacca, mi sono sentita pronta per farlo, e, se potessi, tornerei subito a lavorare nei campi: l’aria che ho respirato, le persone con cui ho mangiato, riso, dialogato mi hanno lasciato un segno forte, più forte di quelli che la lacca urushi lascia sulla pelle quando, inavvertitamente, la si tocca.

Sette giorni, tanto è durato il mio viaggio. Sette giorni che valgono una vita.
E ora sono qua, in Italia, supportata e seguita da giapponesi e italiani, i primi curiosi di vedere la loro arte trasformata dalle mie mani e i secondi interessati a scoprire.
Un gran compito mi spetta, ma mi sento pronta: cogliere l’attimo, vivere con passione tenendo sempre lo sguardo alla professionalità con umiltà e dedizione.

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