Affrontare il restauro di un piatto di grandi dimensioni non è mai facile.
Le complicazioni vanno dallo stoccaggio, dal tavolo di lavoro, dai materiali e loro tenuta, e anche, semplicemente, dalla movimentazione.
Vista la complessità del piatto, e il peso, ho optato per un incollaggio moderno con resina epossidica. Credo che sia dovere del restauratore non fossilizzarsi su una tecnica ma decidere, volta per volta, quella più consona: moderno e antico possono fondersi bene e venirsi reciprocamente in aiuto.
L’uso della resina epossidica mi ha permesso di controllare meglio la tenuta: per tutte le altre fasi ho dovuto costruire un muro apposta di grandi dimensioni, non perfetto in quanto a stabilità di temperatura e umidità e questo avrebbe potuto compromettere la colla (MUGI Urushi)
Il resto delle fasi di lavorazione, durate in tutto 9 settimane, sono state realizzate con tecnica tradizionale:
– stuccatura tonoko e lacca urushi -polimerizzazione nel muro di 5 giorni
– carteggiatura, stuccatura tonoko e lacca urushi – polimerizzazione nel muro di 5 giorni – a ripetere fino a ottenere il risultato desiderato.
– impermeabilizzazione con kuro urushi – lacca nera- polimerizzazione di 5 giorni
– carteggiatura lieve, seconda mano di kuro urushi – polimerizzazione di 5 giorni
– stesura bengara urushi – polimerizzazione di 60 minuti nel muro
– doratura con polvere d’oro puro
Come detto, ho dovuto creare un muro dedicato, visto le grandi dimensioni del piatto – 58 cm di diametro. Ho utilizzato il box per fotografia sistemato vicino a un calorifero, con un panno umido e ho tenuto sotto controllo umidità e temperatura con igrometro e termometro. Sicuramente le condizioni non erano del tutto stabili, ma per queste fasi di restauro è possibile farlo.