Sabi, restauro Kintsugi

Restauro Kintsugi, tempo di lavorazione 3 mesi.
Questo è il tempo che ho dedicato alla lavorazione del vaso in porcellana cinese della metà 1700, bianco con decorazioni dipinte blu.
L’oggetto era stata incollato con cianoacrilato, ho dovuto scollare i pezzi a fatica (alcuni hanno resistito a ogni tentativo); i cocci sono stati incollati con mugi urushi, una miscela di farina di riso, acqua e ki urushi

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Traditional Kintsugi course: it’s the feeling that remains

Every course has its history; every apprentice entwines tales, passion, art, curiosity and, together, they create a thick fabric made of relationship and sharing.

I chose to commit part of my work as restorer to teaching; I don’t mean to colonize the world with the art of Kintsugi. But I would like to illustrate an unknown and often wrongly interpreted art. The time I dedicate is well spent, because I give my knowledge and, in turn, I receive very pleasant meetings, creative impressions and special emotions.

Teaching the traditional Japanese Kintsugi technique is challenging. It is not only about teaching the technique, but also about generating a passion in the apprentices.

In fact, Kintsugi is a wonderful and precious technique but, above all, it is a complex technique that requires good manual skills and aptitude for manual work.

The urushi lacquer, a natural resin extracted from the Rhus Verniciflua plant, besides being a very resistant, strong and water-repellent material, also has the disadvantage of having an allergenic effect through contact: if it’s not well used one risks serious and troubling skin problems.

This is the first of the hurdles an apprentice has to overcome, and the only way to do this is, first of all, to have the knowledge and, in the second place, a humble and respectful approach.

The lacquer has a delicate polymerisation process, that activates through temperature and humidity and, moreover, it requires a long time. All this is very different from our actual working habit, with its chemical materials that have fast and programmed times and that do not need our control. In turn, the lacquer needs to be looked after, to be followed step by step, every day, until it hardens and becomes ready for the next phase.

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How much time are we willing to dedicate?

This is the question I ask my apprentices, this is what I teach them and this is the added value that makes it possible to fall in love with Kintsugi.

The course “Kintsugi, the art of repairing with gold”, which just finished, has been organized together with the association “Giappone in Italia”, and held in the “Teiera Eclettica” store, in Milan, has been a very interesting experience for me. I organized the lessons in four days (four hours each), with an interval of one week. I made this in order to allow the apprentices to become familiar with the slowness of the lacquer. Each one had two ceramics on which we worked during the lessons. They had to look after them at home, checking temperature and humidity and every week they had to bring them back to the lesson in order to keep on working on them.

Instead, the materials used during the course were in common: every apprentice had to take care of them, cleaning and handling them with attention. In fact, this is my first request, on which I am very strict: respecting and cleaning the materials is equivalent to knowing how to work. A clean desk is the first step for a good job.

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Orietta, Lidia, Mara, Isotta and Helga. Five women, five different stories, above all in purpose and expectations.

From the very beginning we built a team. If someone needed help, the others helped. At some times I helped personally. Time ran very fast, perhaps too fast, among informations, attentive silences, personal stories and more than a good cup of tea, provided by Barbara, our adorable hostess.

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What will my apprentices do now? For the time being I admire their work, well-finished ceramics to which each one of them has given her personal touch. I admire their happy smiles. And I wait to see them blossom, grow and create with courage, professionalism and, before everything else, with respect for an art that comes from an antique time and a far country and of which we are just beginning to learn the profound meaning.

Corso di tecnica tradizionale Kintsugi: ciò che resta sono emozioni

Ogni corso ha una sua storia; ogni allievo intesse racconti, passione, arte, curiosità e insieme si crea un tessuto fitto, fatto di relazione e condivisione.

Ho scelto di dedicare parte del mio lavoro di artigiana restauratrice all’insegnamento; non è una scelta a cottimo, non voglio colonizzare il mondo con l’arte Kintsugi. Mi preme però raccontare un’arte sconosciuta o spesso interpretata in maniera poco corretta.
Il tempo che dedico è tempo ben speso, perché come io dono il mio sapere, così mi torna in piacevoli incontri, suggestioni creative e speciali sentimenti.

Insegnare la tecnica tradizionale giapponese Kintsugi è una sfida. Non si tratta solo di insegnare la tecnica, ma di far nascere negli allievi la passione.
È infatti il Kintsugi una tecnica bellissima e preziosa ma è soprattutto una tecnica complessa che presuppone una buona manualità e attitudine.
La lacca urushi, resina naturale estratta dalla pianta Rhus Verniciflua, ha, oltre le sue proprietà di resistenza, forza e impermeabilità, anche il fastidioso inconveniente di essere allergizzante per contatto: se non ben usata, si rischiano situazioni complicate e fastidiose alla pelle.
Questo è un primo scoglio che chi studia deve sapere affrontare e l’unico modo è, prima di tutto, la conoscenza; in secondo luogo, l’approccio umile e il rispetto.

La lacca ha tempi di polimerizzazione delicati che si attivano con temperatura e umidità dedicati; inoltre ha tempi molto lunghi. Tutto questo esula parecchio dal nostro vivere quotidiano, dai materiali chimici con tempi rapidi, programmati, che non abbisognano del nostro controllo; la lacca invece deve essere accudita, seguita passo passo, ogni giorno, affinchè indurisca e sia pronta per il passaggio successivo.
Quanto siamo disposti a dedicare il nostro tempo?
Questo chiedo ai miei allievi, questo spiego loro ed è questo il valore aggiunto che permette di innamorarsi del Kintsugi.

Il corso “Kintsugi, l’arte di riparare con l’oro” che si è appena concluso, organizzato in collaborazione con l’associazione Giappone in Italia e tenutosi presso La Teiera Eclettica a Milano, è stata per me un’esperienza molto interessante. Ho organizzato le lezioni in quattro giornate di quattro ore, distanziate tra loro di una settimana. Questo per dare tempo agli allievi di famigliarizzare con la lentezza della lacca. Ogni allievo aveva a disposizione due ceramiche su cui abbiamo lavorato durante le lezioni, da seguire a casa, controllando temperatura e umidità, e ogni settimana era loro compito riportarle per proseguire il lavoro.
I materiali di uso durante il corso erano invece comuni; ogni allievo doveva prendersi cura di pulire e tenerli con attenzione. È questo infatti la mia prima richiesta, sulla quale sono abbastanza rigorosa: avere rispetto e pulizia dei materiali è sinonimo di saper lavorare, un tavolo pulito è il primo passo per un buon lavoro.

Orietta, Lidia, Mara, Isotta e Helga. Cinque donne, cinque storie diverse, diverse soprattutto le finalità e le aspettative.
Abbiamo formato da subito una squadra, chi non riusciva veniva supportato dalle altre, io stessa ho aiutato in momenti di difficoltà. Il tempo è passato veloce, forse troppo, tra informazioni, silenzi di attenzione, racconti personali e una sempre buona tazza di tè offerta dalla deliziosa pardona di casa Barbara.

Cosa faranno ora le mie allieve? Per ora ammiro i loro lavori, ceramiche curate nelle quali ognuna di loro ha impresso il tocco personale. Ammiro i loro sorrisi felici. E resto in attesa di vederle sbocciare, crescere e creare, con ardimento, professionalità, ma, prima di tutto, con rispetto per un’arte che arriva da un tempo e un paese lontano e di cui noi, con passi leggeri, stiamo apprendendone il senso profondo.

I nuovi corsi di Kintsugi 2018/2019

Sapete che gli oggetti rotti riparati con la tecnica kintsugi sono esposti nelle stanze del tè prevalentemente nelle prime due settimane di autunno?
È il periodo dell’anno che preannuncia la fine del germoglio, della fioritura, pronta la natura al letargo e al declino, con i colori accesi e poi spenti. Nagori viene chiamato questo periodo, un periodo in cui le persone dimostrano una speciale sensibilità e malinconia prima del silenzio dell’inverno.

Così è il Kintsugi, una malinconia serena nel saper apprezzare ciò che di noi invecchia, che si rompe, i fallimenti, i dolori, i lutti, gli amori perduti, le invalidità che la vita riserva al nostro cammino; una malinconia serena che ci porta ad amarci per come siamo, rotti ma nuovi, unici, irripetibili e per questo degni dell’oro che ci ricopre.

Per questa fine d’anno e per il prossimo 2019, ho preparato una serie di corsi, diversi tra loro per modalità e impegno ma con lo stesso filo dorato comune, per farvi conoscere i segreti e la bellezza dell’arte Kintsugi

18 novembre 2018, 9,30- 13,30 (qui il link con i dettagli) 
La Teiera Eclettica, Milano, in collaborazione con Giappone in Italia
Corso di 4 ore di tecnica semplificata, con resina e polvere d’oro.

-24 Novembre 2018, 9,30-17,30 (qui il link con i dettagli) 
GufieAllodole, Monteveglio (Bologna)
Corso di 8 ore, un viaggio tra tecnica, arte e metafora, in compagnia di Alessandra Cacciari, medico olistico e antropologa.

-26 gennaio, 2-9-16 febbraio, 9,30-13-30 (qui il link con i dettagli) 
La Teiera Eclettica, Milano, in collaborazione con Giappone in Italia
Corso di TECNICA TRADIZIONALE GIAPPONESE.
Una volta all’anno propongo il corso di tecnica tradizionale, con lacca urushi e polvere d’oro, seguendo le antiche orme del Giappone della fine del 1400 e in uso a pochi restauratori. Il corso è aperto a tutti, richiede pazienza e dedizione.

-16 marzo 2019, 14,30-18.30 (qui il link per i dettagli)
Atelier des Pampilles, Torino,
Corso di 4 ore di tecnica semplificata, con resina e polvere d’oro.

Nuove date dei corsi per l’autunno e un grande viaggio!

Le nuove date dei corsi Kintsugi e un grande viaggio!
Estate, sui tavoli guide turistiche e nella mente pensieri leggeri.

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Per non farti trovare impreparato al tuo rientro, ti anticipo le prime date di questo autunno dei miei corsi “Kintsugi, l’arte di riparare con l’oro”
– 30 Settembre, Mestre, “Alla corte del Tè”
– 20 Ottobre, Milano, “Atelier Arte Insieme”
– 27 Ottobre, Torino, “Atelier Des Pampilles”

Se sei interessato a una di queste date, contattami e ti darò maggiori informazioni su orario e costi.

E, a Settembre, quando saremo tutti tornati alla quotidianità, ti racconterò del mio viaggio in Giappone. Un viaggio unico e straordinario che ha aperto una nuova porta nella mia vita. Sono stata invitata a partecipare a un progetto importante, formativo e umano, un progetto che mi ha dato le chiavi per lavorare con più sicurezza, professionalità e amore con l’arte Kintsugi.

Buone vacanze!
Chiara

Informazioni utili
Alla corte del té  Mestre
Atelier Arte Insieme  Milano 
Atelier Des Pampilles Torino 

Workshop Kintsugi da AD Gallery

Durante la mostra Kintsugi, l’arte che guarisce le ferite, presso AD GAllery, Milano, al termine, il 19 maggio, condurrò il workshop “Kintsugi, l’arte di riparare con l’oro”.

Il corso durerà 4 ore durante le quali si lavorerà su di una ceramica, occupandoci della rottura fino alla completa ricostruzione con l’arte Kintsugi. La tecnica usata sarà quella semplificata di resina epossidica e polvere simil oro, una tecnica accessibile a chiunque e che dà ottimi risultati estetici.
Durante le ore di lavoro vi introdurrò nel mondo giapponese della fine del XV sec, tra arte, cultura, filosofia e cerimonia del tè.

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Foto Alberto Moro, ceramica Kintsugi Chiarartè

Kintsugi, l’arte che guarisce le ferite

KINTSUGI
l’arte che guarisce le ferite

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Foto Alberto Moro 

AD-GALLERY dal 10 al 20 maggio presenta l’iniziativa culturale realizzata in collaborazione con l’Associazione Giappone in Italia e inserita nel programma di PHOTOFESTIVAL a Milano 

La mostra nasce da un’idea di Alberto Moro, fotografo e Presidente dell’associazione Giappone in Italia: amante da sempre della cultura e l’arte giapponese. Dal suo incontro con Chiara Lorenzetti, artista ed esperta della tecnica Kintsugi, nasce una collaborazione con la realizzazione di un percorso fotografico che ha ispirato la mostra.

Con il termine “ kintsugi” si intende una antica tecnica giapponese che consiste nel riparare oggetti con l’oro, e che dall’imperfezione e da una ferita si possa raggiungere un grado maggiore di perfezione estetica e interiore.

Il progetto di Alberto Moro, ha come tema centrale le ceramiche Kintsugi realizzate da Chiara Lorenzetti presenti nella mostra, raccontate dalle fotografie. Comprende circa 20 immagini sulla sequenza delle fasi di realizzazione della antica tecnica orientale.
L’autore, trasmette per mezzo di alcuni segni, la profondità e la bellezza della cultura giapponese.
Chiara Lorenzetti, autrice del libro “ Kintsugi, l’arte di riparare con l’oro”,  propone un workshop che verrà illustrato nella serata dell’inaugurazione.

A completamento dell’iniziativa sabato 19 maggio presso AD-GALLERY su prenotazione, l’autrice del libro realizzerà un corso di 4 ore per chi intende conoscere e approfondire l’argomento.

INFO UTILI
AD GALLERY di Anna Deplano, Via Petrella 21, Milano
Pagina Facebook 
Associazione Giappone in Italia 
Milano Photofestival, l’evento 

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Porcellana Meissen, piattino con decoro blu a cipolla

Piattino da caffè in porcellana Meissen con decoro cipolla blu.
Restauro Kintsugi

Il piattino è rotto in parecchi pezzi ed alcuni frammenti sono mancanti.
Restauro arte Kintsugi, con lacca Urushi e tomoko per incollaggio e successive stuccature.
Carteggiatura con carta a vetro ad acqua.

Filettatura con lacca urushi rossa, adesivo per la polvere d’oro.
Pulitura con spugna e acqua dalla polvere in eccesso.