Kintsugi, l’arte di riparare con l’oro. Manuale tecnico Di Chiara Lorenzetti
Conducono Anty Pansera, storica e critica del design, nuova curatrice del Midec a Cerro di Laveno e prof. Mario Iodice assessore e vicesindaco, docente universitario letteratura greco e latino
Kintsugi, kin: oro, tsugi: riparare, è una tecnica artistica ideata alla fine del XV secolo da ceramisti giapponesi per riparare tazze in ceramica per la cerimonia del tè. Le linee di rottura, unite con lacca urushi, sono lasciate visibili, evidenziate con polvere d’oro. Gli oggetti in ceramica riparati con l’arte kintsugi diventano vere opere d’arte: l’impreziosire con la polvere d’oro ne accentua la bellezza, rendendo la fragilità un punto di forza e perfezione.
Vartweek è una rassegna culturale che svelerà artisti, programma, tema e sguardi di un progetto permanente. Si svolgerà dal 14 al 16 aprile 2023 a Varzi. L’obiettivo di Vartweek è di far parlare l’arte ai sensi e di offrire un’esperienza condivisa e aperta al mondo, con uno sguardo alla cultura giapponese che educa al rispetto. Si tratta di un progetto che unisce identità condivise, sobrie ma capaci di sorprendere, per creare un’arte che non ti aspetti.
Ospite di Vartweek parlerò di Giappone e di Kintsugi, in un connubbio tra arte moderna e antica. Dialogherò con artisti differenti, tra le opere Raku di Giorgio Azzaretti, le opere di street art applicata alle bottiglie di champagne dell’eclettico Teo KayKay, prestando le mie tazze riparate con oro e argento per la cerimonia del tè condotta dal monaco Zen Pino Sōden Palumbo
Mi trovate alla cantina storica Tarditi, mi è stato affidato il senso dell’olfatto. Alle ore 12 sarò in Sala Consiliare presso Palazzo Tamburelli, piazza Umberto I per la Caccia al Tesoro dei profumi di Oltrepò Alle 15, nella cantina storica Tarditi, farò una dimostrazione – laboratorio di Kintsugi Alle 16, sempre nella cantina Tarditi, cerimonia del tè.
Sarò presente all’evento nella sola giornata di venerdì 14 aprile
È finalmente pronto alla stampa il nuovissimo libro “Kintsugi, l’arte di riparare con l’oro. Manuale tecnico” un manuale di 190 pagine corredato da immagini e schede di lavoro.
Preordina ora la tua copia!
La riceverai al tuo indirizzo senza spese di spedizione, con la dedica dell’autrice e una cartolina di ispirazione kintsugi in omaggio.
Il preordine è valido fino al 30 aprile.
Il 20 aprile le copie andranno in stampa.
Dal 30 al 4 maggio riceverai la notifica dell’avvenuta spedizione.
“Kintsugi, l’arte di riparare con l’oro” è un manuale tecnico di restauro che descrive ogni fase di lavorazione, a partire dallo studio dell’oggetto fino alla semina finale della polvere d’oro. Offre una panoramica sul periodo Muromachi, epoca dello shogun Ashikaga Yoshimasa, sul movimento culturale Higashiyama bunka, con uno sguardo alla storia della ceramica e al ruolo del restauratore in Italia e in Giappone. Kintsugi porta con sé una profonda metafora di vita, esaminata nella parte finale libro, con cenni di filosofia giapponese e approfondimenti sul kintsugi contemporaneo.
La vita è fatta di esperienze e di sorprese ed è con sorpresa e curiosità che ho accettato l’invito a partecipare alla trasmissione televisiva di Rai1, Soliti Ignoti. Sono stata contattata con una doppia richiesta sia come restauratrice di bambole che esperta di kintsugi. La scelta è caduta sulla seconda parte del mio lavoro. È stata un’esperienza divertente, il gruppo degli “ignoti” affiatato sebbene non ci fossimo mai visti prima; la troupe, la direzione artistica, gli autori, sia Endemol che Rai stra carini, premurosi e preparati.
Ho portato davanti a 7.000.000 di persone il mio lavoro ed è stato un onore sentirmi chiamare da Amadeus “artigiana e restauratrice”, professione di cui, da più di 30 anni, vado fiera. Per chi volesse divertirsi guardando la puntata, ecco illink di raiplay
Ho creato ‘Divenire’ per il concorso “La bellezza artigiana si mette in mostra” organizzato da CNA. Con mia grande emozione, la mia opera ha passato la fase di preselezione e, con 10 altre opere, domani alle 14,30, accederà alla fase finale a RESTRUCTURA , Torino.
Ma come realizzo un’opera come Divenire? Kintsugi è una tecnica di restauro. Un modo di rimettere insieme i cocci donando all’oggetto la sua funzionalità originaria aggiungendo la propria creatività. Yobitsugi è il mettere insieme nuovi cocci a colmare quelli mancanti.
Due mesi di lavoro. -ricerca dei cocci coerenti per colore, dimensione e forma.
posizionamento a secco e rifinitura con mola e lima
Nori Urushi: incollaggio con Ki urushi e farina di riso.
Polimerizzazione nel muro (25° – 80% di umidità) per 7 giorni
Sabi Urushi: stuccatura delle crepe e ricostruzione della parti mancanti con Ki urushi, tonoko (farina di argilla), Jinoko (farina fossile) e segatura.
Polimerizzazione nel muro (25° – 80% di umidità) per 5 giorni
Carteggiatura, stuccatura, muro – ripetizione per almeno 4 volte, per un totale di attesa di un mese.
Kuro Urushi: lacca urushi nera per impermeabilizzare
Muro a temperatura più bassa con meno umidità per evitare raggrinzamenti – 4 giorni.
Carteggiatura con pietra
Kuro Urushi, muro, carteggiatura, per tre mani
Bengara Urushi: lacca rossa, attesa dai 20 minuti alle 2 ore, fino all’ora blu, ovvero il momento esatto per fare aderire l’oro.
Oro Keshifun: oro tritato da pepita in polvere, non abbisogna di brunitura. . Chi è disposto in questi tempi affrettati ad aspettare due mesi per realizzare un’opera? Dove tanta parte è lavoro ma tanta è anche attesa, pazienza e cura? Il restauro Kintsugi è una tecnica di restauro ma è anche una filosofia di vita.
Restauro Kintsugi con tecnica tradizionale – corso base
Durata del corso: 10 ore (da svolgersi in due giorni consecutivi)
Numero massimo allievi: 8
Questo corso offre agli allievi la conoscenza base sulla storia e l’evoluzione del restauro Kintsugi. Si compone di una parte teorica, in cui verranno ripercorse le tappe che hanno portato alla nascita della tecnica, si apprenderanno le informazioni di base sull’arte ceramica giapponese, sulla cerimonia del té (strettamente legata al Kintsugi). La parte pratica verterà su rottura, uso della lacca urushi, restauro e uso della polvere d’oro imitazione.
Questo corso prevede che alcune fasi della lavorazione vengano eseguite su oggetti già in fase di restauro, dati i lunghi tempi di polimerizzazione della lacca urushi.
Restauro Kintsugi con tecnica tradizionale – corso completo
Durata del corso: 16 ore (da svolgersi in 4 settimane)
Numero massimo allievi: 8
Questo corso offre agli allievi uno sguardo approfondito sulla storia e l’evoluzione del restauro Kintsugi. Si compone di una parte teorica, in cui verranno ripercorse le tappe che hanno portato alla nascita della tecnica, si apprenderanno le informazioni di base sull’arte ceramica giapponese, sulla cerimonia del té (strettamente legata al Kintsugi). La parte pratica verterà su rottura, uso della lacca urushi, restauro e uso della polvere d’oro imitazione.
La durata di questo corso è determinata dai tempi di polimerizzazione della lacca urushi. Gli allievi lavoreranno su un unico oggetto dall’inizio alla fine del corso.
Questo corso offre agli allievi la conoscenza base sulla storia e l’evoluzione del restauro Kintsugi. Si compone di una parte teorica, in cui verranno ripercorse le tappe che hanno portato alla nascita della tecnica, si apprenderanno le informazioni di base sull’arte ceramica giapponese, sulla cerimonia del té (strettamente legata al Kintsugi). La parte pratica verterà su rottura, uso di resina epossidica, restauro e uso della polvere d’oro imitazione.
L’arte tradizionale giapponese Kintsugi è la tecnica raffinata di restauro che impreziosisce le linee di rottura delle ceramiche con polvere d’oro puro. Nasce alla fine del 1400, sotto lo shogunato di Ashigaka Yoshimasa, in un periodo culturale e artistico molto fertile, influenzato dall’estetica wabi sabi e dalla filosofia Zen “Ammirando le opere Kintsugi ho spesso provato l’emozione che dona la bellezza e la malinconia profonda della fragilità: cocci sparsi riuniti con lacca urushi, una resina naturale estratta dalla pianta Rhus Verniciflua, il tempo lungo di attesa tra le varie fasi, la cura lenta delle stuccature, la rifinitura dei dettagli. Visto il grande interesse suscitato in Italia, ho ideato un corso utilizzando una tecnica moderna, più semplice e immediata ma di grande effetto evocativo in modo da renderla godibile a più persone” dice Chiara Lorenzetti, restauratrice dal 1991 presso Chiaraarte, a Biella, studiosa, restauratrice e insegnante Kintsugi. Il corso “Kintsugi, l’arte di riparare con l’oro” è aperto a chi vuole conoscere una parte di mondo giapponese, fatto di poesia e arte, filosofia e cerimonia del tè.
Foto Stefania Maniscalco
PROGRAMMA – Storia dell’arte Kintsugi. – Higashiyama bunka: la nascita della cerimonia del tè, l’Ikebana, il sumi-e, il teatro No e la produzione ceramica. – Mushin e mono no aware, la filosofia del Kintsugi. – Rottura, il suo significato. – Studio di un oggetto in ceramica e sua rottura. – Restauro Kintsugi con resina epossidica e polvere d’oro. – Yobitsugi e maki-e, diversi approcci artistici al Kintsugi
NUMERO MASSIMO ALLIEVI: 5 Il corso verrà effettuato solo alla presenza del numero di partecipanti
Ai corsi si può accedere solo se iscritti all’Associazione Arti<>sta, quota euro 10,00 con validità da Gennaio a Dicembre. Il modulo da compilare e inviare si trova nella sessione Home- Il nostro spazio nel sito:www.arti-sta.com
QUANDO 26 Settembre Orario: 14,30-18,30 DOVE Arti<>sta Associazione Culturale no profit Vicolo Lambro, 1 Monza (MB)
Lo spazio consente 2mq. a persona Tavoli per 5 persone distanziate nel rispetto delle norme vigenti Non ci sarà coffee break Per informazioni e iscrizioni Scrivere a : infoarti.stamonza@gmail.com www.arti-sta.com
Quando eravamo nel mezzo del lockdown, tutto fermo, bloccato, pensavo non si sarebbe ripartiti più. È stata quindi una gioia poter annunciare la prima data dei miei workshop di Kintsugi con tecnica moderna a Torino, là dove avrei dovuto tenere il corso il 4 aprile, poi rimandato.
Cosa facciamo ai corsi? Cosa vi insegno? Vi insegno a diventare artisti pronti per mostre e convegni? No, vi insegno ad amare l’arte Kintsugi, ad avvicinarvi piano piano, in punta di piedi, tra cocci sparsi e rotti, in attesa di essere ricomposti
Distanziati, chi voleva con mascherina e guanti (siamo in Piemonte e non ci sono obblighi in luoghi chiusi se c’è distanziamento), locali sanificati, gel disinfettante, classi divise per 5 così da avere il maggior spazio a disposizione. Tutto nel rispetto delle regole per poter godere in serenità 4 ore di armonia e bellezza.
Per chi ripete che i giovani sono smidollati, senza ideali, con pochi progetti e attaccati alla gonnella dei genitori, dico: “Non fate di tutt’erba un fascio, guardatevi attorno, aprite gli occhi alla maggior parte dei giovani che vi circondano, e troverete storie meravigliose e uomini e donne che sanno chiara la loro strada da percorrere.”
Chiara Lorenzetti e Ivan Federico
Ivan ha 20 anni ed è uno degli skater più forti al mondo. Passa quasi più tempo sugli aerei che sullo skateboard, impegnato com’è nell’inseguire i suoi sogni, tra contest e allenamenti duri. Vive a Caluso, vicino a Torino, e in mancanza di uno skate park, ha provveduto con la sua famiglia a costruirne uno, per sè e per tutti i ragazzi che come lui amano uno sport che è diventato da poco olimpico.
Ivan ha l’età di mia figlia Francesca e cinque anni meno di mio figlio Marco. Durante le pause di lavorazione sono stata a chiacchierare con lui, ne ho intuito i sogni, condiviso le stesse passioni, ho rivisto in lui il fermento che brucia nelle vene dei miei figli, Marco che ora vive a Dubai e lavora come jumper- personal trainer presso Bounce X e Francesca che è pasticcera e crea dolci meravigliosi. Giovani che hanno chiara la loro strada, che non esitano a fare grandi sacrifici, spesso lontani dagli agi casalinghi e dalla famiglia. Giovani che fanno scelte chiare, ponderate, consapevoli dei rischi ma disposti a farli perché animati dall’incoscienza dei giovani, quella fottuta voglia di sfidarsi sempre che è il motore assoluto.
Ammiro Ivan, così come ammiro i miei figli e tutti i giovani che si sono messi in gioco a costo di tanti sacrifici. E ammiro anche la sua capacità di riconoscere il ruolo fondamentale dei propri genitori: Ivan ha ringraziato spesso la sua famiglia, così come hanno fatto tutti gli altri atleti del Toyota Team. E questo, devo renderne atto, mi commuove quando anche i miei figli ci ringraziano.
Volete saperne di più dei miei figli? Marco Ravinetto, jumper a Bounce X, Dubai Il suo profilo instagram The Rainbow Ravi Il suo canale youtube dove seguire la sua vita a Dubai The Rainbow Ravi
Francesca Ravinetto, pasticcera Il suo profilo instagram Francina dove deliziarsi con le sue opere di pasticceria